
Chissà che m’aspettassi. Di sicuro però ci ho trovato tutt’altro: un po’ di informazioni utili e la storia mestruale di una donna un po’ strampalata. Non che sia un male però.
Nel complesso, Questo è il mio sangue di Élise Thiébaut, giornalista e autrice francese, andrebbe letto da ogni donna e da ogni uomo perché disseziona a dovere i problemi della fertilità femminile e sfata molti miti su uno dei tabù occidentali più ridicolo che ci sia, la mestruazione. Andiamo, non penserete mica che ormai, nel 2019, il tabù del sangue mestruale sia decaduto: se così fosse, non ci ritroveremmo a chiedere sottovoce a un’altra compagna di sventura: “Scusa, per caso hai un assorbente?”. Dobbiamo essere sincere, il ciclo ancora ci imbarazza e imbarazza gli altri.
Per carità, un libro, soprattutto di questo genere, non abbatte il tabù definitivamente, ma è sicuramente un inizio. A metà tra un’autobiografia tragicomica e un saggio scientifico, il libro spazia tra vari e interessanti argomenti: credenze popolari (tipo che le donne mestruate non possono toccare le conserve appena fatte o andranno a male), stereotipi fastidiosi, la tampon tax e l’endometriosi.
Personalmente penso che questo libro, nonostante mi abbia lasciata perplessa in alcuni punti, sia imperdibile. C’è tutto quello che una donna dovrebbe sapere, senza tralasciare nulla, su questo fenomeno che l’accompagnerà per buona parte della vita: dalla sindrome da shock tossico ai problemi di infertilità legati all’endometriosi, passando per la contraccezione e la visione delle mestruazioni secondo le 3 religioni monoteiste, il tutto condito da, lasciatemelo dire, un imbarazzante humour francese, che però risulta utile per spezzare la pesantezza del nozionismo e delle statistiche, rendendo questo libro leggero e alla porta di tutti.
VOTO: 7/10